Spazio filosofico
Collana di libri in linea "Il dodecaedro - Saggi"

"Un tempo sapevo tutto dell'amore; poi, mi sono innamorato". Così un personaggio di Checov spiega il suo improvviso passaggio da una conoscenza sistematica del linguaggio amoroso, ad una condizione nella quale ogni codificazione anteriore è come sospesa, mentre nuove regolarità nascono per reazione alla presenza della creatura che si viene via via conoscendo. A stimolare lo splitting cronosensitivo è l'irruzione dell'Altro nell'orizzonte epistemico che il soggetto aveva preteso di organizzare come un sapere "grammaticale" solipsistico. Come per l'amore, non è forse così anche per ogni linguaggio umano? E in tal caso, possiamo ancora descrivere la competenza linguistica come la conoscenza di un codice? O non dobbiamo piuttosto guardare a quelle teorie che sono sensibili al "tempo" nel quale l'altro "avviene"? Da queste domande prende avvio una riflessione sulla natura e le finalità di una filosofia dei linguaggi. Ne nasce una teoria compiuta, che mescola in modo audace il pensiero di Nelson Goodman e quello di Donald Davidson con i metodi di una filologia "multimediale", capace di recuperare l'individualità di ogni evento comunicativo, restituendo alla persona quella centralità che le discipline del segno e del codice le avevano, per oltre un cinquantennio, sottratto.


Marcello La Matina (Palermo, 1958) ha conseguito la laurea in Filologia greca presso l'Università di Palermo con Gennaro D'Ippolito ed è stato titolare di Lettere nella scuola media statale, insegnando poi Latino e Greco nei licei classici. Dopo avere appreso, da autodidatta, il pianoforte e il solfeggio, ha studiato armonia e contrappunto con Eliodoro Sollima e analisi formale con Girolamo Arrigo. Nel 1992 ha costituito e diretto l'Orchestra dell'Università di Macerata. Dal febbraio del 1990 al settembre 1993 ha svolto attività di ricerca presso il Dipartimento di Filosofia e scienze umane dell'Università di Macerata, grazie ad un incarico del Ministero della Pubblica Istruzione, tenendo anche corsi di Lingua greca per gli studenti del Dipartimento di Filosofia e scienze umane e partecipando all'addestramento studenti presso il Laboratorio informatico del CET. Ha operato come ricercatore universitario in Letteratura Greca (Università di Palermo) dal 1995 al 2002, anno nel quale è diventato professore associato di Filosofia e teoria dei linguaggi presso il Dipartimento di Filosofia dell'Università di Macerata.

Ha svolto ricerche negli ambiti della filosofia del linguaggio e della semiotica teorica, con particolare riferimento alla filosofia di Nelson Goodman, Willard V. O. Quine e Donald Davidson, senza rinunciare d'altra parte agli interessi già consolidati nel campo delle letterature antiche. L'indagine nel campo dei linguaggi non-verbali ha prodotto una monografia che è valsa il titolo di Dr. Phil., conseguito summa cum laude presso la Europa Universität di Frank-furt/Oder (2001). La dissertazione dottorale è stata pubblicata col titolo: Texts, Pictures and Scores. Some Aspects of a Philosophy of Languages, Peter Lang, Frankfurt/Main - Wien - New York, 2002 (pp. 296). In questo lavoro vengono sottolineati i limiti teorici della semiotica quale quadro adeguato per il trattamento dei linguaggi artistici e della stessa lingua verbale. Si prefigura perciò un mutamento del paradigma tradizionale e l'adozione di una cornice più marcatamente filosofica in quello che sarà il lavoro più esteso prodotto nel triennio: Cronosensitività. Una teoria per lo studio filosofico dei linguaggi, prefazione di Franco Ferrarotti, Carocci, Roma 2004. (pp. 576). Una delle conseguenze delle ricerche fin qui condotte è la impossibilità di mantenere immutato il senso della "svolta linguistica" con il suo relativismo in ontologia e con la sua propensione a dissolvere i problemi filosofici nell'ambito del linguaggio verbale. Ecco quindi che vanno ridisegnate le coordinate che permettano di ridefinire la languagehood tenendo conto delle evidenze offerte dai sistemi simbolici non verbali, come la musica, la danza, il pittorico, etc. Questi temi sono stati oggetto dell'articolo Some Priorities for a Semantic-free Definition of Languagehood, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia, Università di Macerata, maggio 2005, pp. 227-251. Oltre ad alcune decine di articoli, egli ha pubblicato: Il testo antico. Per una semiotica come filologia integrata (1994), Il problema del Significante. Testi greci tra semiotica e filosofia del linguaggio (2001).


Prima edizione - Carocci - Gennaio 2004

Siamo lieti di pubblicare l'indice, l'introduzione e il capitolo primo del volume "Cronosentività - Una teoria per lo studio filosofico dei linguaggi" di Marcello La Matina. Di ciò ringraziamo vivamente l'autore e l'editore Carocci per l'autorizzazione alla pubblicazione.

I lettori che desiderano informazioni sui volumi pubblicati dalla Casa Editrice Carocci possonos rivolgersi direttamente a Carocci Editore, via Sardegna 50, 00187, Roma (tel. 06.42818417)

Sito internet: http://www.carocci.it

 

 

Il formato PDF viene raccomandato per una stampa perfetta oltre che per una consultazione a video. Sia per la stampa che per la visione a video è necessario il programma ACROREAD distribuito gratuitamente da Adobe Systems Incorporated.

Scarica l'indice del volume in formato PDF

Scarica l'introduzione del volume in formato PDF

Scarica il primo capitolo del volume in formato PDF


Torna alla testata di «Spazio filosofico»
Torna a Dodecaedro/Saggi