Scoperta del mondo microscopico marino

Alla fine del XIX secolo la natura microscopica disegnata e studiata da Haeckel forniva agli artisti nuovo materiale, fino a pochi anni prima sconosciuto, creando i presupposti per lo sviluppo di una nuova arte, intesa dal biologo tedesco (I problemi dell'universo, p. 464-465) come

quella nuova forma dell'arte figurativa, che si è sviluppata solo nel secolo XIX in connessione con le scienze naturali. L'allargamento sorprendente delle nostre cognizioni sull'Universo, la scoperta di infinite belle forme viventi, che a quelle dobbiamo, ha destato nei nostri tempi un senso estetico affatto diverso, e con ciò ha dato anche una nuova direzione all'arte figurativa. Numerosi viaggi scientifici e spedizioni per lo studio di paesi e di mari sconosciuti fecero conoscere già nel secolo precedente, ma soprattutto in quello XIX, una quantità insospettata di forme organiche sconosciute. Il numero delle nuove specie di piante e di animali divenne immensurabile, e tra questi (specialmente nei gruppi inferiori prima trascurati) si trovarono migliaia di belle forme interessanti, nuovi motivi per la pittura e per la scultura, per l'architettura e per l'arte decorativa. Un nuovo mondo fu aperto specialmente dall'estesa ricerca microscopica nella seconda metà del secolo XIX, e specialmente dalla scoperta di favolosi abitatori delle profondità del mare, che furono messe in luce solo con la famosa spedizione del Challenger (1872-1876). Migliaia di preziosi radiolari e talamofori, di splendide meduse e coralli, di fantastici molluschi e crostacei, ci mostrarono qui in una volta una quantità insospettata di forme nascoste, la cui bellezza e varietà supera di molto tutti i prodotti artistici creati dalla fantasia umana. Già solo nei 50 grandi volumi dell'opera sul Challenger sono disegnate sulle 3000 tavole una quantità enorme di queste belle forme; ma anche in altre molte opere di lusso, che sono contenute nella bibliografia zoologica e botanica, poderosamente accresciuta negli ultimi decenni, sono rappresentati milioni di forme attraenti. Io ho intrapreso recentemente, nelle mie Forme artistiche della natura (1899), il tentativo, di rendere accessibile a sfere più vaste una scelta di tali belle e graziose forme.

E ancora nella Natur als Künstlerin (p.16), Haeckel ribadisce il collegamento esistente tra uno studio sistematico e scientifico della natura e l'attività artistica, in una visione del mondo che non può prescindere dall'elemento naturale, inteso come limite a cui tendere e da cui allo stesso tempo non è possibile uscire:

E noi possiamo ben sperare che uno studio continuo e approfondito delle forme artistiche della natura non solo promuoverà in modo pratico le arti applicate, bensì eleverà anche teoricamente ad un livello più alto una comprensione vera dell'arte figurativa e dei suoi compiti ideali.

Il riferimento di Haeckel al microscopico, inteso non solo come risultato di scoperte scientifiche importanti e innovative, ma anche come progresso in campo artistico, caratterizza quindi la proposta dello scienziato di un ritorno delle arti alla natura.

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