gruppo con Pitagora

L'identificazione di Pitagora è resa sicura dal grafico disegnato sulla piccola lavagna che viene proposta di fronte a lui. In esso, come si mostra con chiarezza nelle figure seguenti, si propone la suddivisione tipicamente pitagorica dell'ottava, che prevede due intervalli di quarta (tetracordi) separati da un tono detto tono di disgiunzione contrassegnato con il piccolo arco nella parte superiore. Il termine epogdoon indica in effetti il rapporto di 9/8 che caratterizza il tono pitagorico. I numeri nella parte superiore 6, 8, 9, 12 indicano la forma in cui venivano caratterizzate nel pitagorismo, con riferimento al monocordo, l'ottava (6,12), la quinta (6,9 e 8,12), la quarta (6,8 e 9,12) e la fondamentale (12,12) e come variante rispetto ai numeri 1,2,3,4, il cosiddetto quaternario che viene proposto nella forma simbolica della Tetraktys tracciata alla base del grafico.

 

Diagramma musicale di Pitagora

 

Cfr. Barbara Münxelhaus, Pythagoras musicus, Bonn 1976, p. 190

«Solo un arco, tra 8 e 9, è tracciato in alto, con la sovrascritta epogdoon. Raffaello impiega qui la designazione greca per il rapporto 9:8,, che corrisponde al tono intero. Il tono intero non viene annoverato tra le consonanze. ma risulta dalla struttura degli intervalli consonanti. Attraverso il tono intero vengono separate le due quarte 6/8 e 9/12 che corrispondono nel sistema tonale greco ai tetracordi meson e diezeugmenon, che sono separati dal tono intero che rappresenta la "diazeugsis" È possibile che alla parola "epogdoon" che vale quasi come titolo della tavola, spetti anche la funzione di fornire un rimando alla tradizione, secondo la quale fu Pitagora ad avere introdotto nella scala il tono intero a 9:8, o almeno a mettere in evidenza l'inmportanza che questo tono ha per la scala pitagorica».

L'identificazione delle altre figure del gruppo resta ipotetica. Una così chiara individuazione di Pitagora potrebbe comunque far pensare che nel gruppo sia presente anche Aristosseno. E' stato suggerito che questi possa essere rappresentato dal vecchio che sta alle spalle di Pitagora e che sbircia sul suo grande libro prendendo a sua volta appunti come un subdolo compagno di scuola sorpreso nell'atto di "copiare". Se questa identificazione fosse valida naturalmente ciò implicherebbe un giudizio sui rapporti tra le due scuole fondamentali della teoria musicale greca a favore del pitagorismo. Altri invece hanno identificato Aristosseno, in modo assai più significativo, nella più giovane figura che regge a sua volta un libro quasi in un gesto di contrapposizione, che ha del resto un corrispondente formale nel fatto che Pitagora è seduto e Aristosseno in piedi. In tal caso sarebbe felicemente caratterizzata la differenza e anche la opposizione tra i due grandi protagonisti della teoria musicale greca. Forse non è nemmeno senza significato il fatto che i tipi umani dell'uno e dell'altro corrispondano in modo piuttosto evidente rispettivamente alla figura di Platone e di Aristotele rappresentati al centro del dipinto, segnalando un'affinità teorica tra Pitagora e Platone, da un lato, e Aristosseno e Aristotele dall'altro.